InvisibiliTrentuno sono i clochard morti tra gennaio e dicembre del 2022.
Interruzioni premature di vite malgrado gli sforzi e l'impegno di volontari che operano nella città. In prima linea nell'opera di assistenza a questi uomini e donne c'è lo Stato della Città del Vaticano, posizionato come è nei suoi confini nazionali. C'è un davanti e un dietro e c'è una linea che divide due mondi affiancati ma lontani anni luce. Una demarcazione non solo fisica ma anche una separazione tra i senza fissa dimora, che stazionano di notte, e il flusso turistico e spirituale che frequenta di giorno la basilica. È questa la sensazione che si prova quando si attraversa Via della Conciliazione per raggiungere Piazza San Pietro, centro della spiritualità. Sembra da questo punto di vista che l'imponente colonnato voglia stringere a sé l'intera umanità, le sue sofferenze, il suo desiderio di pace e serenità. Questa linea di confine, per volere di Papa Francesco, è stata trasformata in un rifugio simbolico. Ma non solo, migliaia di senza tetto ogni mese trovano rifugio, cibo e cure mediche su questa linea del fronte contro la povertà. Decine di senzatetto ogni notte trovano riparo sotto al Colonnato del Bernini in piazza San Pietro. Quando il sole tramonta alle spalle della basilica, inizia già il primo via vai dei clochard. Stracci, coperte, buste e cartoni vengono utilizzati per organizzare un rifugio di fortuna. Anche le rientranze delle serrande dei negozi sono molto ambite e oggetto a volte di feroci contese. Compaiono all'imbrunire e svaniscono al mattino successivo, prima dell'arrivo dei numerosi fedeli. Dall'osservazione di questa situazione nasce la necessità di restituire visibilità a queste persone e di mostrare come questo territorio possa divenire uno spazio dove si realizza l'incontro, il contatto, la contaminazione. |
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